DI Vizi Virtù

DI Vizi Virtù

E io ti vidi
come fossi virtù,
io seduto qui
e tu,
dirimpettaia dal decoltè
che di tardo pomeriggio
avrei voluto vicino per il the.

Ero seduto, ma
viaggiavo serenamente
tra i tuoi capelli e
di vizi mi riempivo
già la testa leggera.

Rollavo giu e su
assaporando il dolce
della tua splendida presenza.

E io che volavo
sempre più su,
sopra Parigi, Roma
Berlino e Pamplona!

Inspiro sempre più
a fondo, il tuo vizio
e immagino, la tua virtù.

Poi d’improvviso,
di nuovo un sentore
il mio corpo in vibrazione!

Le farfalle nello stomaco.
Il suono delle campane.
Le gambe che tremano.
Il cuore che batte.
La testa che gira.
Il viso che avvampa.
La voce che indugia.

TUTTE BALLE. 
Questo è
l’effetto delle canne!

Der Kasimir – 2013

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